La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato che le infezioni del cavo orale e il diabete sono ampiamente correlate.

La correlazione è dimostrata in entrambe le direzioni e per semplificare possiamo dire che:
Il diabete facilita le infezioni che, a loro volta, influenzano notevolmente il suo sviluppo.

Un pochino di dati…

Alla fine dell’anno 2017 si stima che ai 4 milioni di italiani che soffrono di diabete se ne aggiunge un milione che non è consapevole di avere una glicemia elevata.

Il “legame di sangue” si spiega nel analisi del rischio di questi pazienti nel contrarre la parodontite
Infatti, i pazienti diabetici hanno un rischio 3 volte maggiore di avere un’infiammazione gengivale o, se già ne soffrono, di peggiorare tale situazione.

Agli 8 milioni di italiani che soffrono di una parodontite grave, si aggiungono i 12 milioni che hanno una sofferenza gengivale; il totale (20 milioni!!!) ha un rischio notevolmente aumentato di contrarre il diabete o, se già ne soffrono, di peggiorare il controllo dello stato glicemico esponendosi ad ulteriori complicanze.

Entriamo un po’ di più nello specifico…

Quando il paziente ha una parodontite, i batteri del cavo orale raggiungono diversi organi attraverso la circolazione sanguigna innescando reazioni infiammatore pericolose.

Le reazioni infiammatore sono mediate e favorite da alcune biomolecole come le citochine che potrebbero aumentare in caso di parodontite fino ad inflazionare ulteriormente l’insulino – resistenza.

La parodontite è responsabile anche dell’incremento degli acidi grassi liberi e della diminuzione dell’ossido nitrico nel sangue; quest’ultimo ha effetti anti coagulanti, anti ipertensivi ed è ritenuta una molecola preventiva dell’aterosclerosi.
Questo effetto è notevolmente più marcato nei pazienti che hanno un livello elevato di proteina c- reattiva, un molecola “marker” dell’infiammazione.

Quali le complicanze sistemiche?

In caso di parodontite e diabete le complicanze possono presentarsi a più livelli…

Con diabete di tipo I sono più probabili conseguenze renali e cardiovascolari; in presenza di diabete di tipo II le probabilità di avere un’insufficienza renale grave sono 3,5 volte superiori rispetto a chi non ha la parodontite.

In conclusione:

  1. Risulta importante la prevenzione e la diagnosi precoce di entrambe le patologie;
  2. Saper gestire l’infiammazione parodontale con un’adeguata terapia diminuisce notevolmente i rischi legati alle complicanze in altri apparati dell’organismo;
  3. La terapia parodontale aiuta il paziente diabetico a controllare meglio il livello glicemico.

Si può quindi attuare un circolo virtuoso che migliora sia la salute orale che quella globale dell’organismo!

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