La sigaretta elettronica è stata proposta come alternativa, apparentemente meno nociva per la salute, alle sigarette convenzionali, nonché come uno strumento per smettere di fumare.

In realtà, non molto tempo dopo, numerosi studi* hanno dimostrato che questi prodotti non sono affatto più “salutari”, anzi.
Anche il cavo orale, può subire conseguenze negative.

 

Sigaretta elettronica e denti

Dallo studio si evince come lo svapo produce un aerosol che aderisce ai tessuti duri e molli della cavità orale.
L’aerosol prodotto durante lo svapo non solo aumenta l’adesione microbica e la formazione di biofilm ovvero quella pellicola microbiologica dannosa per i tuoi denti.
Tra i batteri peggiori figura lo Streptococcus mutans che aderisce, grazie allo svapo, più agevolmente sullo smalto dando luogo al processo di demineralizzazione dello smalto.

Anche gli aromi sono tipicamente composti da saccarosio, lo zucchero semplice che può aumentare sostanzialmente la formazione di biofilm, la demineralizzazione dello smalto e la conseguente formazione di carie.

 

Sigaretta elettronica e gengive

Il Dottor Nicola Marco Sforza, Presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, dichiara:

«Il fumo, in generale, rappresenta un fattore di rischio per la parodontite, quella che un tempo era definita piorrea e che rappresenta una malattia grave per la bocca. Questa patologia comporta la perdita dei denti con conseguenti problemi estetici e per la masticazione, notevoli implicazioni economiche, nonché danni psicologici.

Non solo il fumo in sé rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo della malattia, ma favorisce la progressione della parodontite e la mancata o ridotta risposta alla terapia. Fa aumentare, inoltre, la profondità delle tasche parodontalisintomo specifico della malattia. Il fumo, inoltre, comporta un aumento della placca quantitativamente e qualitativamente, ovvero delle specie più patogene per le gengive, e riduce la risposta immunitaria mediante un ridotto afflusso periferico del sangue.

La vasocostrizione crea un “effetto maschera” per il paziente: a parità di infiammazione, la gengiva non sanguina come in un non fumatore e ciò ritarda la presa di coscienza rispetto alla patologia da parte del paziente».

* Tra questi, uno studio su 13.216 pazienti, pubblicato sul Journal of the American Dental Association

 

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