La definizione etimologica della malattia parodontale, o parodontite, è suggerita della parola stessa: “Parodont-ite”, ovvero l’infiammazione (suffisso – ite) del parodonto (tessuti di sostegno del dente).

La Parodontite, una volta conosciuta anche come piorrea, è una malattia infiammatoria molto comune, può manifestarsi in forma aggressiva oppure cronica, e colpisce i tessuti che circondano e sostengono i denti.

La parodontite è provocata da alcuni ceppi batterici, presenti nella placca dentaria che provocano l’infiammazione e il successivo riassorbimento dei tessuti che sostengono i denti fino ad interessare lo stato di salute generale.

In particolare…
La malattia parodontale, se non diagnosticata e trattata per tempo, può estendersi sempre più in profondità all’interno delle gengive e lungo le radici dei denti, provocando la progressiva distruzione dei tessuti compreso l’osso.

Questa progressione ha come effetto l’aumento della mobilità degli elementi dentari, fino alla loro perdita, con conseguenti disfunzioni masticatorie, riduzione della qualità della vita, disagi estetici. Questo può portare a un impatto sulla salute generale e sulla vita di relazione.

Qualche numero

Secondo l’OMS è la sesta patologia più frequente dell’umanità con 760 milioni di persone che hanno una parodontite grave che le espone al rischio di perdere i denti

In Italia le stime ci parlano di:

  • 8 milioni di persone con parodontite grave
  • 12 milioni hanno i segni dell’infiammazione gengivale
  • 3 milioni di adulti a rischio di perdita di denti per parodontite
  • Il 70% degli italiani non conosce la parodontite
  • Circa 20 milioni di over 35 hanno disturbi associabili alla parodontite, tali da richiedere un approfondimento diagnostico odontoiatrico
  • Il 43% degli adulti italiani tra i 20 e i 34 anni ha già avuto almeno una volta un segno di sofferenza gengivale che non dovrebbe essere sottovalutato

 

Quali sono i segni e/o i sintomi della parodontite?
La maggior parte delle volte la parodontite progredisce cronicamente e in maniera subdola, con scarsa sintomatologia.
Tuttavia si comincia con un’infiammazione gengivale, conosciuta come gengivite, in cui l’arrossamento e il gonfiore sono evidenti; se le gengive sanguinano durante lo spazzolamento è opportuno informare il proprio dentista per evitare l’evoluzione da gengivite a parodontite.
Infatti, con il passare del tempo, la sintomatologia si presenta con:

  • Alito cattivo;
  • Spostamento progressivo dei denti con apertura di spazi e successivo accumulo di residui alimentari;
  • Recessioni gengivali che fanno sembrare i denti “più lunghi”
  • Aumento del sanguinamento dalle gengive anche in maniera spontanea (il classico cuscino sporco di sangue al mattino);
  • Aumento della mobilità dei denti e contestuale difficoltà nel mordere e masticare cibi consistenti
  • Formazione, di ascessi gengivali con presenza e fuoriuscita di pus.

N.B. Il fumo può “mascherare” il sanguinamento, minimizzandolo e rendendo più subdola la progressione della parodontite, rimanendo uno dei fattori di rischio più importanti per la malattia stessa.

 Come possiamo mantenere in salute le nostre gengive?

  1. Lavando bene i denti, almeno 2 volte al giorno, dedicando 2 minuti ogni volta e preferendo lo spazzolino elettrico a quello manuale
  2. Utilizzando il filo interdentale e/o lo scovolino per gli spazi tra un dente e l’altro
  3. Smettendo di fumare
  4. Fissando una seduta di igiene professionale e di controllo dal dentista, almeno 2 volte l’anno
  5. Richiedendo durante la visita di controllo, di eseguire il test PSR per controllare lo stato di salute delle gengive
  6. Non trascurando i segni e/o i sintomi di cui sopra, recandosi subito dal dentista per una valutazione adeguata
  7. Assumendo un’adeguata quantità di vitamina C e antiossidanti, attraverso una dieta ricca di frutta e verdura.

N.B. Il test PSR permette di effettuare una diagnosi sul grado di infiammazione, gengivale (superficiale) o parodontale (profonda); è indolore e si esegue in pochi minuti.

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